Il Prof. Giovan Battista Gerace

Il professor G. B. Gerace e’ stato uno uno dei padri fondatori dell’informatica italiana, su di lui e sulla sua carriera si trovano molte informazioni su Internet: si vuole qui aggiungere solo un breve ricordo da parte di alcuni dei suoi ultimi allievi. Le matricole di informatica degli anni ’80 lo incontreranno ormai anziano come docente del corso di Sistemi 1. La fama di estremo rigore e di severità’ lo precedeva fin da prima di incontrarlo: la sua figura alta e magra otteneva silenzio e attenzione senza necessita’ di alzare la voce, che anzi, era molto bassa e un po’ roca a causa dell’ eta’ e dell’abitudine al fumo.

Le sue lunghe lezioni ci introducevano alle meraviglie delle macchine di Turing, le teorie della computazione, gli automi a stati finiti: i suoi esami, fatti di pochi stringati esercizi, ci falcidiavano come teneri fuscelli. Credo che il suo rigore di ingegnere e di scienziato gli rendesse impossibile smussare le complessità’ degli argomenti per permettere una maggiore quantità’ di promossi: al contrario la sua esposizione scarna, minimale, ridotta all’osso, dei concetti fondamentali, doveva essere bastante a superare le difficoltà’, questo approccio forse derivante da situazioni analoghe che ebbe ad affrontare nel costruire i primi calcolatori elettronici.

Era peraltro molto disponibile a fornire maggiori spiegazioni durante gli orari di ricevimento: ci ricordiamo la sua stanza, vuota di tutto eccetto che della scrivania, e di pile di riviste derivanti dalla sua militanza politica. Il professor Gerace non si accontentava mai di fornire la risposta o il chiarimento richiesto: anzi, la domanda dell’allievo sempre produceva controdomande da parte del professore, accompagnate dal suo sguardo attento e inquisitore e da gesti delle lunghissime mani, cosicché la sventurata matricola passava una mezz'oretta di sudori freddi. Essendo io uno di quelli, posso pero’ affermare quanto utili furono quelle esperienze, e quanto il loro ricordo ancora mi accompagni.

1 commento:

Paolo Budroni ha detto...

Sono stato una delle matricole. 1983. Corso A alla Marzotto.
Fantastico quando nello sviluppo di una rete combinatoria mi avanzava un Bit e alla domanda: Professore, ma questo bit? Risposta: Ma Lei, questa macchina, la lascia sempre accesa oppure pensa anche di spegnerla ogni tanto!

Altro che sudore freddo! Doccia Gelata!